Un carico di solidarietà per i medici torinesi e per quelli perugini

E’ partito da Trevi l’abbraccio che l’Umbria ha voluto donare ai medici impegnati in prima linea nella lotta al COVID-19.
Un abbraccio che profuma di grano, simbolo di vita e di rinascita, che l’azienda Molino sul Clitunno ha voluto simbolicamente inviare agli eroi di questi giorni nostri.
“Quando abbiamo saputo dell’iniziativa della Pizza Sospesa, promossa a Torino da Carlo Ricatto e dall’organizzazione no profit Specchio dei Tempi, non abbiamo esitato un attimo – afferma Anna Laura Marani, Responsabile Relazioni Esterne di Molino sul Clitunno – e abbiamo deciso di inviare il nostro contributo offrendo una fornitura delle nostre farine per sfornare ogni sera pizza ed altri prodotti da forno che i volontari torinesi distribuiscono a questi medici in trincea. E’ un piccolo gesto che però siamo sicuri riscalderà il cuore e lo spirito di persone stremate da turni di lavoro incessanti. Crediamo fermamente nella responsabilità sociale d’impresa e da sempre sosteniamo progetti che possano dare un valido sostegno al territorio locale umbro. Questa volta purtroppo la causa è di portata mondiale ma non abbiamo avuto alcun dubbio nell’appoggiare questa iniziativa solidale e abbiamo fatto varcare alle nostre farine, i confini dell’Umbria per aiutare chi in quel momento ne aveva più bisogno”
Ma la Pizza Sospesa non è rimasta sola e a mano a mano, sono nate altre importanti iniziative di solidarietà anche in Umbria.
“Portare un contributo al nostro territorio di appartenenza è indubbiamente una grande emozione per tutti noi, – prosegue Anna Laura Marani – perché ci sentiamo ancora più legati e sinergici con la nostra regione. Siamo stati felicissimi quindi di poter donare, attraverso l’iniziativa promossa da Solidart e dagli chef Ciccotti e Angelucci, la farina di Molino sul Clitunno per la realizzazione di pasti per i medici dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Oggi più che mai il valore della farina ha assunto anche una declinazione simbolica. In questo periodo di quarantena ci siamo ritrovati molto spesso intorno ad un tavolo in cucina ad impastare con tutta la famiglia e sapere che la nostra farina è stata anche un elemento di unione, di convivialità, regalando un momento di serenità all’interno delle case, ci ripaga dei tanti sforzi che stiamo affrontando in questo difficile momento per il nostro Paese.”